Tipologia dei motori
Vi sono due tipologie: le web directory, organizzate in categorie, ed il
motore di ricerca, che visualizza i propri risultati in base alle parole chiave
proposte dal navigatore. Oggi vi sono anche i motori a pagamento per inclusion o
a click.
Motori di Ricerca
Nei motori di ricerca (per esempio Google, Inktomi, Fast-All
The Web o Altavista) l'indicizzazione viene effettuata da un
software chiamato spiders o crawler (detti
anche robots), che naviga continuamente per il web seguendo i link,
aggiornando il loro database in base al proprio algoritmo ed estraendo tutti i
dati utili alla catalogazione. Il nome spiders (“ragni”) è stato dato
proprio perché tale software può essere immaginato come dei ragnetti che vagano
in giro sulla propria tela a catalogare le informazioni.
Questi motori, quindi, sono proprio l'espressione più evidente del
carattere sintattico (basato cioè sulla forma) del web
attuale. In risposta alle ricerche effettuate, essi restituiscono degli elenchi
dove ogni voce è caratterizzata da un titolo, un'estrapolazione del contenuto
della pagina, dall'URL del sito.
Web Directory
Le web directory (per esempio
dmoz.org) si basano su una logica completamente diversa: catalogare le
informazioni in base ad un'organizzazione precisa suddivisa in argomenti. La
differenza sostanziale rispetto al motore di ricerca consiste
nel fatto che la maggior parte delle web directory non sono gestite direttamente
da un software, ma dipendono unicamente dal lavoro di persone
che valutano ed inseriscono i vari siti proposti in ogni categoria. Dopo una
richiesta di ricerca effettuata in questi motori, vengono anche restituite le
sottocategorie ritenute rilevanti. Le web directory rappresentano
un'immagine web più semantica (basata sul
significato), in quanto possono essere navigate per argomento.
Motori a pagamento
Alcuni motori negli ultimi anni oltre a migliorare la
loro caratteristica di indicizzazione e ranking, hanno dovuto
affrontare la crisi speculativa della new economy del 2000, per questo per
poter sopravvivere, sono stati obbligati (oltre alle
raccolte pubblicitarie) di far pagare ai webmaster
l'inserimento nei propri indici. Alcuni motori di ricerca invece oltre ai
risultati normali, fanno anche apparire quelli a pagamento. Pay per Inclusion - si paga per essere inseriti negli indici
in un tempo compreso, in genere, tra le 48 e 72 ore. Viene assicurato un tempo
di refresh (tecnica che garantisce il ritorno dello
spider) del contenuto delle pagine altrettanto breve.
Pay per click - spesso associato al keyword
advertising, comporta il pagamento di una tassa ogni volta che il
visitatore clicca sul link verso il sito. Quanto pagato viene scalato dal budget
che l'investitore mette a disposizione.

Ma si deve
obbligatoriamente pagare per essere presenti sui motori ?
Non tutti i motori di
ricerca fanno pagare. Ci sono motori che fanno accedere gratuitamente nei
loro database, ma, certo, se paghi ti evidenziano in qualche modo. Per
altri, invece, bisogna pagare per accedervi. Si può tranquillamente
utilizzare solo i motori di ricerca gratuiti oppure, in dipendenza del
budget, puntare solamente su alcuni. Questo si può fare perché alcuni
motori sono partner e collegati tra loro e, quindi, la presenza in uno
potrebbe avvantaggiare la posizione nell’altro.
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2003 Marco
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